Arcigay Alan Turing Rimini e Arcigay Ravenna Dan Arevalos presentano la mostra “Il piacere è donna – Il diritto al piacere femminile in una mostra itinerante”.
La mostra partirà da Rimini nello spazio gentilmente offerto da Speakspace dove verrà inaugurata venerdì 8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, alle 18.30 con un rinfresco.
La mostra partirà da Rimini nello spazio gentilmente offerto da Speakspace dove verrà inaugurata venerdì 8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, alle 18.30 con un rinfresco.
L’entrata è libera, con un’offerta volontaria e consapevole.
Speakspace venderà alcuni oggetti a tema Pride e parte del ricavato verrà devoluto alle associazioni.
Sarà possibile prenotare le fotografie per acquistarne una copia stampata dopo la chiusura della mostra.
Speakspace venderà alcuni oggetti a tema Pride e parte del ricavato verrà devoluto alle associazioni.
Sarà possibile prenotare le fotografie per acquistarne una copia stampata dopo la chiusura della mostra.
La mostra sarà aperta dall’8 marzo al 16 marzo (domenica 10 marzo pomeriggio incluso).
Fotografie di Mirko Valentino
Saranno anche presenti stampe e tele di Aphrodite Papadatou (http://www.punkwithpaints.com)
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Il piacere femminile nella società odierna è ancora troppo spesso un tabù. Che le donne vivano il desiderio e il piacere sessuale in ogni sua forma con consapevolezza e libertà è ancora considerato da molte persone una vergogna, come se il piacere per la donna dovesse essere sempre subalterno alla riproduzione o mirato alla soddisfazione maschile e mai potenzialmente fine a se stesso.
Non sono molte le donne che ammettono di praticare l’autoerotismo o di ricercare il piacere con partner diversi, e questo a causa di un ruolo sociale tradizionalista che le cristallizza nel “puro” e nel virgineo, con uniche eccezioni la riproduzione o il piacere del maschio.
Non sono molte le donne che ammettono di praticare l’autoerotismo o di ricercare il piacere con partner diversi, e questo a causa di un ruolo sociale tradizionalista che le cristallizza nel “puro” e nel virgineo, con uniche eccezioni la riproduzione o il piacere del maschio.
In molte notizie di cronaca, sempre più spesso, emerge il fenomeno del “revenge porn”: quando vengono diffusi immagini/video intimi di una donna al fine di denigrarla ed umiliarla, di “farle pagare” un rifiuto, l’interruzione di una relazione o un vero o presunto tradimento. Spesso si condanna la ragazza vittima piuttosto che il responsabile della diffusione del materiale, sulla base dell’idea che la donna è proprietà del maschio e che, in fondo, se spezza questo patto allora se l’è cercato. Purtroppo questi sono comportamenti che portano non di rado a gravi conseguenze, dalla depressione all’esclusione sociale, fino all’autolesionismo e al suicidio.
Quando, poi, si parla di sesso lesbico in un contesto sociale maschilista e fallocentrico si riscontra addirittura una doppia discriminazione. Non solo il piacere femminile passa in secondo piano (immaginato anche quello per la soddisfazione del maschio etero), ma c’è anche chi non considera il sesso tra due donne vero sesso. Dal maschio eterosessuale che vuole convertire l’orientamento sessuale della donna sostenendo che non abbia ancora trovato l’uomo giusto, fino al ginecologo che non considera le donne lesbiche come sessualmente attive se queste non attuano pratiche sessuali penetrative, cancellando così una parte importante della loro identità.
Con questa mostra fotografica gli organizzatori e gli artisti si pongono come obiettivo la valorizzazione delle innumerevoli sfumature del piacere femminile, trasformando in immagini i pensieri sul piacere raccolti dalle testimonianze delle attiviste di Arcigay Rimini e Ravenna.